Prima puntata dell’anno per il nostro blog (era ora!). Come più volte in passato, prendiamo spunto dalle parole del Santo Padre. Mi riferisco in particolare al ciclo di catechesi tenute durante le udienze del mercoledì dedicato ai vizi e alle virtù. La catechesi del 17 gennaio scorso[1] era dedicata alla lussuria. Papa Francesco precisa sin dall’inizio che «nel cristianesimo non c’è una condanna dell’istinto sessuale. Un libro della Bibbia, il Cantico dei Cantici, è uno stupendo poema d’amore tra due fidanzati. Tuttavia, questa dimensione così bella della nostra umanità, la dimensione sessuale, la dimensione dell’amore, non è esente da pericoli». Dopo alcune bellissime righe sull’innamoramento, il pontefice spiega che la lussuria «devasta le relazioni tra le persone» e che molte relazioni iniziate bene sono «poi mutate in relazioni tossiche, di possesso dell’altro, prive di rispetto e del senso del limite». In questi casi, si può parlare di «amori in cui è mancata la castità: virtù che non va confusa con l’astinenza sessuale – la castità è più che l’astinenza sessuale». Ad ogni buon conto, preciso che promuovere la castità è proprio uno degli scopi della nostra associazione. Il Catechismo della Chiesa Cattolica spiega che la castità «esprime la raggiunta integrazione della sessualità nella persona e … l’unità interiore dell’uomo … corporeo e spirituale» (§ 2337).
Ma torniamo alla catechesi di Papa Francesco: «la lussuria depreda, rapina, consuma in tutta fretta, non vuole ascoltare l’altro ma solo il proprio bisogno e il proprio piacere; la lussuria giudica una noia ogni corteggiamento, non cerca quella sintesi tra ragione, pulsione e sentimento che ci aiuterebbe a condurre l’esistenza con saggezza. Il lussurioso cerca solo scorciatoie: non capisce che la strada dell’amore va percorsa con lentezza, e questa pazienza, lungi dall’essere sinonimo di noia, permette di rendere felici i nostri rapporti amorosi». Precisa, poi, che «tra tutti i piaceri dell’uomo, la sessualità ha una voce potente. Coinvolge tutti i sensi, dimora sia nel corpo che nella psiche, e questo è bellissimo, ma se non è disciplinata con pazienza, se non è inscritta in una relazione e in una storia dove due individui la trasformano in una danza amorosa, essa si muta in una catena che priva l’uomo di libertà. Il piacere sessuale, che è un dono di Dio, è minato dalla pornografia: soddisfacimento senza relazione che può generare forme di dipendenza. Dobbiamo difendere l’amore, l’amore del cuore, della mente, del corpo, amore puro nel donarsi uno all’altro».
Ringraziamo Papa Francesco per queste parole incisive! Preoccupa la raffica di notizie allarmanti degli ultimi tempi, sia per il tipo di fatto avvenuto sia per la loro frequenza. Preoccupa il fenomeno della dipendenza, con persone sempre più giovani che manifestano un problema con il consumo di pornografia.
Su questo tema è intervenuto ai microfono di Radio Vaticana il nostro Presidente Luca Marelli, poco dopo la catechesi. Qui il collegamento verso il podcast, nello specifico una bella puntata della trasmissione Le Chiavi di Pietro arricchita di numerose citazioni di Papi[2]. Preoccupano le evoluzioni tecnologiche, in particolare collegate all’intelligenza artificiale e alla comparsa di determinate applicazioni particolarmente problematiche; avremo sicuramente modo di parlarne su questo blog. Preoccupano casi di violenza che vanno fino allo stupro e che, in qualche modo, sono collegati al consumo di pornografia[3]. La situazione, commentano alcuni esperti (ne approfitto per segnalare l’edificante intervista concessa da Ernie Allen nel 2019), è esacerbata dall’accessibilità alla pornografia violenta[4]. Commenta un sacerdote dell’Arcidiocesi di Palermo, riferendosi ad alcuni giovani finiti in carcere dopo uno stupro: «Nella loro visione la donna è un oggetto e persino la sua “resistenza” davanti a un atto violento è vista come normale. La scena è apparsa ai loro occhi come tante altre viste in rete. I giovani hanno oggi modelli valoriali completamente sbagliati, i rapporti sono sempre più “usa e getta”, la sessualità è stata sdoganata così come la pornografia»[5].
Proseguendo la lettura della catechesi di cui prima, ci si accorge che anche Papa Francesco evoca il pericolo della cosificazione dell’altro, cioè considerarlo un oggetto a propria disposizione, una cosa da possedere. Indubbiamente, la pornografia facilita la cosificazione, detta anche reificazione. Si potrebbe, poi, anche dire che i consumatori di immagini pornografiche, eccitati dinnanzi al proprio schermo, diventano anch’essi spettatori-oggetto sotto il fascino del business pornografico[6].
Lottare contro la lussuria, contro la reificazione dell’altro, contro la pornografia può essere un’impresa ardua. Il fine e il premio di una tale battaglia, avverte il Santo Padre, è nientemeno che «il più importante in assoluto, perché si tratta di preservare quella bellezza che Dio ha scritto nella sua creazione quando ha immaginato l’amore tra l’uomo e la donna».
La nostra Associazione desidera contribuire a questa battaglia fornendo un nuovo modesto sussidio, che abbiamo però preparato con passione. Si tratta del libricino illustrato V.I.N.C.O. la Pornografia (disponibile anche in formato Kindle).
Semplice e diretto, scaturito soprattutto dall’impegno di Michelle Curran, cofondatrice dell’Associazione, V.I.N.C.O. affianca oramai gli altri volumetti curati dall’Associazione.
V.I.N.C.O. è un acronimo che indica un metodo per aiutare a stare lontano dall’attrazione dannosa della pornografia. Attraverso la storia di Oscar – un ragazzo alle prese con il suo primo smartphone – e della sua famiglia, V.I.N.C.O. è rivolto direttamente agli adolescenti.
Siamo certi che potrà facilitare l’avvio di conversazioni sul tema delicato della pornografia all’interno delle famiglie, in particolare tra genitori e adolescenti.
Non facciamo gli struzzi.
[1] Udienza Generale del 17 gennaio 2024 – Catechesi. I vizi e le virtù. 4. La lussuria | Francesco (vatican.va)
[2] Luca Marelli interviene durante il 14° minuto di trasmissione.
[3] “Cento cani sopra una gatta”. Le chat dell’orrore dello stupro di Palermo – ilGiornale.it
[4] Pedo-pornografia online un nuovo livello di orrore (avvenire.it)
[5] Il caso dello violenza di gruppo, don Lo Chirco: “E’ una sconfitta di tutti, no alla gogna sui social” (palermotoday.it)
[6] Una riflessione più articolata sul tema dell’oggetto si trova nel saggio Pornografia Cosa ne dice la Chiesa?, ed. San Paolo, Cinisiello Balsamo 2017, pagine 103-105.